Il dipinto poliziano, segnalato dal Brogi (1863) come opera del pittore senese Rutilio Manetti, incluso da Cesare Brandi (1931) tra le opere non datate del figlio Domenico, è stato recentemente restituito da Laura Martini e da Alessandro Bagnoli al vecchio Manetti, allievo di Francesco Vanni e fondamentale interprete delle tendenze naturalistiche di matrice caravaggesca nei primi decenni del Seicento. La "Sacra Famiglia" viene riferita agli ultimi anni di vita del maestro, quando diviene sempre più frequente l'intervento della bottega, in specie quello del figlio Domenico, pur rivelandosi opera di elevata qualità stilistica, ove le straordinarie novità caravaggesche di adesione al reale si sposano e addolciscono a contatto con il naturalismo tenero del Guercino (Giovan Francesco Barbieri) e di Guido Reni, con le esperienze di Artemisia e Orazio Gentileschi e del pittore fiammingo Gerard von Honthorst (L. Martini).