L'opera presenta evidenti affinità stilistiche con l'altro dipinto, esposto nella stessa sala e raffigurante la "Guarigione del cieco nato". Le due composizioni vengono attribuite da Laura Martini ad artista di ambito emiliano-veneto, operante in pieno Seicento, ancora attardato su posizioni classicistiche, come dimostra la suggestione del modello cinquecentesco di Sebastiano del Piombo, evidente in questa scena, che ripete assai da vicino la composizione del maestro veneto nella National Gallery di Londra.