Il dipinto, proveniente dalla collezione Crociani, ricordato da FrancescoBrogi come opera di ignoto artista del XIX secolo, viene ricondotto da Laura Martini all'ambiente più specificatamente toscano con datazione intorno al 1830. Il personaggio rappresentato, secondo la studiosa, è forse da identificare con il maestro di musica e compositore poliziano Vinceslao Fumi, morto nel 1880 a Firenze, al cui Istituto musicale lasciò tutte le sue opere.