Analogamente al quadro del Mazzoni, raffigurante il cavaliere Nicola Cerbara ed esposto nella stessa sala del Museo, anche questo dipinto, che ritrae un altro noto benefattore poliziano, Giovanni Paterni, camerlengo comunale fino al 1866 e donatore di una piccola raccolta di quattordici dipinti affidati al Comune per volontà testamentaria della moglie Carlotta Brucalassi Paterni nel 1897, presenta i caratteri tipici della ritrattistica toscana della prima metà dell'Ottocento e in particolar modo sembra ricollegarsi all'orientamento moderato e purista del pittore fiorentino Giuseppe Bezzuoli.