Il piccolo dipinto, caratterizzato da una vivace freschezza pittorica e cromatica e da un intenso brano paesaggistico d'impronta classicheggiante, viene assegnato da Laura Martini ad ambito romano della seconda metà del XVII secolo, con tangenze stilistiche riferibili all'opera di Filippo Lauri (Roma 1623-1694), figlio del paesaggista fiammingo Balthasar Lauwers, noto come frescante e decoratore, ma anche specialista in dipinti di piccolo formato di soggetto religioso e pastorale, resi con accento idillico e prearcadico.