L'opera si colloca chiaramente entro quell'importante filone della pittura del Seicento sviluppata a Roma dai Bamboccianti, un sodalizio di artisti olandesi, fiamminghi, francesi, che sulla scia di Pieter Van Laer, detto il Bamboccio, dipinsero aspetti minori della vita quotidiana del tempo e scene di carattere popolare, operando una profonda meditazione della pittura naturalistica nel momento in cui a Roma gli ultimi sprazzi della lezione caravaggesca venivano sommersi dall'ondata barocca. Il dipinto poliziano, dai prevalenti toni scuri e terrosi, può essere riferito secondo le indicazioni fornite da Laura Martini, ad un artista italiano della cerchia di Michelangelo Cerquozzi (Roma 1602-1660), tra i più importanti seguaci dei Bamboccianti, oppure ad un fiammingo od olandese italianizzante come Jan Both (Utrecht 1618 ca. - 1652).