il dipinto apre la sezione dedicata al genere del paesaggio; rappresenta la campagna alle porte di Roma con rovine antiche e sullo sfondo edifici civili, il Colosseo e strade percorse da mercanti, borghesi e contadini. Le colline sono animate da pastori mentre in primo piano un uomo con turbante si rivolge verso una donna discinta seduta su una roccia. L'opera anonima, siglata con il monogramma DP sormontato da una specie di uccello, si inserisce nel filone della pittura di paesaggio con rovine di un nutrito gruppo di pittori nordici giunti a Roma verso la metà del XVI secolo e affascinati dalle vestigia anitiche dell'Urbe. Tra questi ricordiamo Maerten van Heemskerck ed Herman Posthumus autore del dipinto "Temps rongeur des choses" (datato 1536, collezione Liechtentein di Vaduz) d'impaginazione affine alla tavola poliziana. Nicole Dacos suggerisce tuttavia di avvicinare l'opera in esame ad un artista prossimo a Michiel Gast, pittore nato ad Avenrsa e attivo a Roma nei decenni centrali del XVI secolo, anche se la foggia delle vesti dei personaggi, e il tratto rigido e un po' goffo della rappresentazione hanno indotto Laura Martini (2000) a considerare la tavola poliziana forse una copia esemplata su un esempio di più alta qualità.