Il dipinto proviene dal convento di S. Agnese ed è identificabile con il quadro con Due canestri con fiori citato dal Brogi (1897) nella Chiesa e Convento di S. Agnese. E' giunto nelle collezioni comunali in seguito alla soppressione del Convento nel 1866. Citato nell'elenco del 1905 non è peraltro identificabile in modo certo con il numero inventariale per la mancanza di una descrizione specifica (potrebbe essere il n. 8, o il 9 o 10). La tela, come descrive Laura Martini (2000) "prefigura già un gusto settecentesco per la tavolozza limpida, ove prevalgono i rossi e i bianchi, per il fondo chiaro e per i fiori mossi e leggeri liberamente disposti...". La composizione ricorda, secondo la studiosa, le opere di Mario de' Fiori (Roma, 1603-1673), la produzione dei fratelli Stanchi e del fiammingo Karel Van Vogelaer (1653-1695), ed è stilisticamente assimilabile alle opere di Felice Fortunato Biggi (Parma, (?) - attivo a Verona tra la fine del XVII secolo e l'inizio del XVIII).