Il ritratto, forse identificabile con quello di un pittore, per l'acconciatura e la foggia dell'abito dal grande solino bianco che ricade sulle spalle, ricordato dal Brogi (1863) nel Palazzo Comunale di Montepulciano con generica attribuzione a scuola olandese, viene riferito da Laura Martini ad artista fiorentino operante intorno alla metà del XVII secolo, suggestionato dal naturalismo caravaggesco, con esiti assai prossimi al linguaggio pittorico di Filippo Tarchiani (Castello, Firenze, 1576-Firenze 1645) e di Giovanni Martinelli (Montevarchi, Arezzo 1600 ca.-Firenze 1659).