La tela è stilisticamente riconducibile all'ambiente artistico fiorentinosorto intorno alla corte di Cosimo II de' Medici, che privilegiò la pittura di paesaggio realistica alimentata dalla presenza di artisti nordici a Firenze, come Cornelis Van Poelenburg (Utrecht 1586-1667) e Jacques Callot (Nancy 1592?-1635). Più specificatamente Laura Martini rileva tangenze stilistiche con alcune operine giovanili di Giovanni da San Giovanni (San Giovanni Valdarno, Arezzo 1592-Firenze 1636), come il "Cristo servito dagli angeli" della Galleria Palatina di Firenze, documento interessante dell'adesione dell'artista alla poetica paesaggistica del tedesco Adam Elsheimer e dei suoi divulgatori, in particolare Carlo Saraceni.