L'opera, ricordata da Francesco Brogi nel Palazzo Comunale di Montepulciano (1863) e da lui assegnata al pittore senese Francesco Vanni (Siena 1563-1610), è stata più propriamente riferita da Laura Martini ad ambito ferrarese della seconda metà del XVI secolo, con tangenze significative al linguaggio pittorico di Giuseppe Mazzuoli detto il Bastarolo (Ferrara 1536 ca.-1589), uno dei protagonisti del manierismo locale, attivo prevalentemente a Ferrara nell'ultimo quarto del Cinquecento, ma attento anche alle novità provenienti dall'ambiente tosco-romano.