Ad un anonimo artista di cultura romana attivo nel Seicento appartengono i due dipinti a monocromo con storie di Mosè narrate nell'Antico Testamento,"Il serpente di bronzo" (Numeri 21,4) e la "Vittoria sugli Amaleciti" (Esodo 17,8), ospitati nella sala 7 del Museo. Secondo Laura Martini i due quadri si ispirano a precisi modelli del primo Cinquecento, in particolare ai nuovi testi figurativi usciti dal pennello di Raffaello e della sua bottega nelle Logge e nelle Stanze Vaticane, come anche ai complessi cicli con trionfi e battaglie dipinti a fresco per la committenza papale e la nobiltà romana dagli allievi del maestro tra il secondo e il quarto decennio del secolo. Nella presente scena Laura Martini individua precisi riferimenti stilistici con la maniera di eccentrica e stravagante di Polidoro da Caravaggio (Caravaggio 1499/1500 - Messina 1543?), particolarmente evidenti nella figura contorta del vecchio sul fondo a destra.