La grande pala d'altare, proveniente dalla collezione del primicerio Francesco Crociani e ricordata da Francesco Brogi (1863) nella Galleria del Palazzo Comunale di Montepulciano, costituisce il capolavoro del pittore aretino Giovanni Antonio Lappoli, artista dilettante (Previtali), allievo del Pontormo, amico del Rosso Fiorentino e di Perino del Vaga, eclettico seguace del linguaggio manieristico del Rosso, di Raffaellino del Colle e infine del giovane Vasari, di cui appare un seguace nella tavola poliziana. La composizione, che tratta un tema iconografico particolarmente caro al rinnovato spirito della Controriforma, ricorda infatti la pala di analogo soggetto dipinta da Giorgio Vasari nel 1540, su commissione di Bindo Altoviti, per la cappella della Concezione nella chiesa fiorentina dei SS. Apostoli, raffigurante la Vergine in gloria, i progenitori e i profeti legati all'albero del male su cui poggia il demonio.