Tra i ritratti femminili esposti in questa sala del Museo spicca per la straordinaria qualità la "Beata Caterina de' Ricci" (1523-1590), devota del Savonarola e monaca del convento di San Vincenzo a Prato, dove entrò nel 1535, personaggio di rilievo nella Firenze medicea e controriformata per i suoi stretti rapporti con la famiglia granducale ed altre casate nobili fiorentine, con Santa Maria Maddalena de' Pazzi, San Filippo Neri e San Carlo Borromeo. Il dipinto poliziano è riferito all'unanimità all'allievo del Pontormo e collaboratore del Vasari in Palazzo Vecchio, Giovanbattista Naldini, da lui eseguito intorno al 1585-1590 per le sembianze della Beata, morta nel 1590, beatificata nel 1732 da Clemente XII e canonizzata nel 1746 da Benedetto XIV. Come giustamente osserva Laura Martini "la vena eccentrica del pittore e le sue grandi doti di disegnatore si palesano in questo ritratto che esce dagli schemi celebrativi soliti della ritrattistica ufficiale per manifestare il possente carattere dell'effigiata".