L'opera è attribuita da Laura Martini a Marcantonio Franceschini, allievo prediletto di Carlo Cignani (Bologna 1628-Forlì 1719) e continuatore dello stile pastorale di Francesco Albani nel periodo compreso tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo. La materia pittorica morbida e fluida che contraddistingue questo dipinto e quello raffigurante "San Giovannino nel deserto che abbevera l'agnello", conservato nella stessa sala del Museo Civico di Montepulciano, suggeriscono una collocazione cronologica compresa nella seconda metà del Seicento.