Il dipinto, di notevole qualità, venne presentato da Laura Martini nella esposizione allestita nel 1990 presso il Museo Civico di Montepulciano e da lei assegnato ad anonimo artista romano sensibile alla lezione caravaggesca, con risultati che, secondo Lucia Monaci Moran richiamavano alla mente la produzione ritrattistica del pittore lucchese Pietro Paolini (Lucca 1605-1681). Databile secondo Laura Martini tra il terzo e il quarto decennio del Seicento l'opera affonda pertanto le sue radici culturali nell'ambiente artistico romano, come dimostrano l'impiego da parte dell'anonimo autore di effetti luministici fortemente contrastati e nettamente scanditi, sostenuti da una stesura pittorica asciutta e compatta, di evidente derivazione caravaggesca.