Assai compromessa dal cattivo stato conservativo della superficie pittorica la tavola poliziana, riferita impropriamente nell'inventario Crociani (1861) al pittore senese Giacomo Pacchiarotti (Siena 1474 ca. - Viterbo 1539/1540), è invece ricordata da Francesco Brogi (1863) come opera di Lorenzo di Credi e citata nel Catalogo del Museo Civico e Pinacoteca Crociani del 1909, con attribuzione a Raffaello Carli, pittore fiorentino del XVI secolo. In effetti la composizione rivela la mano di un artista di scuola fiorentina dei primi anni del Cinquecento, con indubbi ricordi dell'arte di Raffaellino di Bartolomeo di Giovanni di Carlo, detto Raffaellino del Garbo, allievo di Filippino Lippi, influenzato da Lorenzo di Credi e altresì sensibile alle dolcezze umbre del Perugino. Opera dunque di bottega, la tavola poliziana deriva la sua composizione dall'affresco staccato di analogo soggetto pubblicato dal Berenson come opera di Raffaellino (già Kilston Park, Kent, Viscountess Chilston) e dal disegno realizzato per il gruppo centrale della pala della "Madonna con Bambino e santi" nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli a Siena, firmata dall'artista e datata al 1502.