Proveniente dalla collezione del primicerio Francesco Crociani, la tavoletta è ricordata da Francesco Brogi (1863) e nel primo catalogo del Museo Civico di Montepulciano del 1909 come opera di anonimo senese del XIV secolo. Più propriamente essa è stata attribuita dal Van Marle alla bottega di Bicci di Lorenzo e dal Berenson ritenuta opera autografa del pittore fiorentino, al quale la tavoletta poliziana è senza dubbio riconducibile per le analoghe cadenze tardo gotiche e le sottigliezze decorative che si ripetono nel contemporaneo tabernacolo con lo "Sposalizio di Santa Caterina e Santi" nel Museo dell'Accademia di Firenze. Soluzioni formali e decorative assai simili sono evidenti nel piccolo dipinto cuspidato di scuola fiorentina raffigurante la "Madonna con Bambino in trono tra san Francesco d'Assisi e santo vescovo", ospitato nella stessa sala del Museo.