Il piccolo ritratto di "Bambina con tamburello" è ricordato da Francesco Brogi (1863) e da lui riferito ad anonimo artista del XVII secolo. Nel primo catalogo a stampa del Museo Civico (1909) l'opera viene giustamente assegnata al pittore ascolano Antonio Amorosi, attivo a Roma e conosciuto soprattutto come pittore di scene di genere, orientato verso il gusto delle bambocciate del Cerquozzi, ma in prevalenza influenzato dal danese Eberhard Keilhau, detto Monsù Bernardo (Anversa 1624-1687), come osserva giustamente Laura Martini. Il dipinto poliziano,dall'impasto morbido e dall'intensa luminosità, presenta strette affinità stilistiche con versioni affini eseguite dal pittore ascolano nell'ultimo decennio del XVII secolo, conservate in collezione privata a Ravenna (C. Maggini, Antonio Mercurio Amorosi pittore, 1996).