Il ritratto, ricordato dal Brogi (1863) nel Palazzo Comunale di Montepulciano e da lui attribuito al Bronzino (Agnolo di Cosimo, Firenze 1503-1572), appartiene secondo Laura Martini ad un artista formatosi sugli esempi di Alessandro Allori (Firenze 1535-1607) e dello stesso Bronzino intorno al 1570, presentando caratteri tipici dello stile di questi maestri , soprattutto nella assimilazione della maniera astratta del comporre e del colorire. Una certa incertezza nel disegno si avverte nel dipinto poliziano, che presenta affinità con il "Ritratto di gentildonna" di Casa Vasari ad Arezzo attribuito a Vittorio Casini, pittore fiorentino noto dal 1567 al 1572, ma soprattutto, come suggerisce Bruno Santi, con la produzione dell'allievo e collaboratore dell'Allori, Giovanni Maria Butteri: si vedano a confronto con la tavola poliziana il ritratto di "Bianca Cappello" della Casa Vasari ad Arezzo e la "Visitazione" di Staggia (Poggibonsi), del 1574.