Il dipinto è ricordato da Francesco Brogi (1863) e nel primo catalogo a stampa del Museo (1909) come opera del pittore tedesco Adam Elsheimer. Per la finezza di esecuzione e l'attenzione puntigliosa ai particolari Laura Martini propone l'attribuzione del piccolo rame a Frans Francken II, pittore fiammingo attivo a Roma, formatosi sui testi del Manierismo internazionale, con tangenze stilistiche del conterraneo Hendrik Van Balen (1572-1632) e autore di dipinti biblici, mitologici e allegorici di una certa notorietà, collocabili cronologicamente tra il 1604 e il 1640.